Dalla carta a mano alla produzione industriale
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Dalla scoperta del mandarino Ts’ai Lun fino alla fine del XVIII secolo, la carta veniva fabbricata esclusivamente a mano, immergendo la “forma” nel tino contenente la sospensione fibrosa.
Ancora oggi, ma solo per pochi e speciali usi (quali ad esempio la carta da lettere di lusso, la carta speciale da disegno, per mappe catastali, finissima da acquerello, speciale da stampa, filigranata ed alcuni speciali tipi di carta valori) la carta viene fabbricata con gli stessi procedimenti.
Il XVII secolo vide una notevole innovazione apportata in Olanda: vasche anulari di forma ovale in cui un cilindro munito di lame contemporaneamente sfilacciava e raffinava le fibre, ottenendo una carta più bianca ed omogenea anche se meno resistente perché le fibre venivano tagliate anziché schiacciate.
Nel dicembre del 1798 , il francese Louis-Nicolas Robert depositò un brevetto di una macchina per fare una carta lunghissima, ideando la prima macchina continua che fu, successivamente, perfezionata in Gran Bretagna.
A determinare l’affermazione dell’industria cartaria nella sua forma attuale contribuì anche l’importantissima scoperta di Federico Gottlob Keller che, nel 1844, ottenne la pasta di legno meccanica sfibrando per la prima volta il legno con mole di pietra. Alla scoperta della cellulosa sono legati i nomi di Meillier (1852) che pose a cuocere della paglia con soda caustica in un bollitore sferico e di Tilghman che riuscì a produrre cellulosa partendo dal legno e usando particolari soluzioni chimiche. Al 1882 risale il procedimento Ritte-Kellner e al 1883 quello di Dahl, che aprì la via all’utilizzo della cellulosa come materia prima.
Dalla fine del 1800, dunque, le innovazioni non sono state di processo bensì di miglioramento della produttività , della velocità e della larghezza delle macchine continue per carta . Si pensi che nel 1800 per fabbricare una tonnellata di carta erano necessarie circa 4000 ore di lavorazione, mentre oggi, a seconda delle caratteristiche che si vogliono ottenere, ne servono da due a venti; la produttività è, quindi, aumentata di circa 1000 volte